Una targa alla memoria di Emanuela Sansone, in presenza del Sindaco Roberto Lagalla e di rappresentanti delle associazioni (Centro Impastato – No mafia Memorial, UDIPALERMO, Museo Sociale Danisinni) che da oltre un anno hanno lanciato il progetto Per ricordare Emanuela Sansone, volto a far conoscere un esempio importante di ribellione alla mafia che finora non ha ricevuto adeguato riconoscimento e valorizzazione. ll 27 dicembre del 1896 in quel luogo, via Sampolo 20 a Palermo, un attentato di mafia feriva gravemente Giuseppa Di Sano e uccideva la figlia Emanuela Sansone, ancora neanche diciottenne. Si tratta di un episodio di particolare importanza, sia perché dimostra l’inconsistenza
dello stereotipo in base al quale la mafia di una volta non uccideva donne e bambini, sia per lo sviluppo della vicenda che vide la madre denunciare gli assassini ed ottenere giustizia, nonostante le pesanti minacce ricevute. Testimonia inoltre che, anche in tempi più difficili, in Sicilia ci sono state donne che, pur prive di diritti, non si sono arrese e non hanno piegato il capo di fronte ad una ingiustizia e ai soprusi della mafia.